mercoledì 29 maggio 2013

La NASA e i cibi stampati in 3D

Vi ricordate di quando abbiamo parlato della stampante 3D? Se la risposta è no, vi consiglio di guardare "Stampante 3D - Cos'è?".
Se la risposta è si (o se semplicemente non avete voglia di leggere l'altro articolo), vi aggiorno sulle novità nell'ambito della stampa 3D: la NASA si è data alla cucina! E' proprio così, l'Ente Spaziale più famoso del mondo ha deciso di finanziare il progetto di una particolare stampante in grado di "stampare cibo" progettato precedentemente al computer! Lo scopo principale è quello di dare la possibilità agli astronauti impegnati sulle stazioni spaziali, o in qualche missione in orbita, di potersi gustare i pranzetti terrestri. La realizzazione del prototipo di questo singolare strumento è stato affidato all'ingegner Anjan Contractor, che si è posto come primo obiettivo la creazione di una pizza. L'ingegnere avrebbe già in mente di ampliare il suo menù, organizzando gli alimenti in base all'apporto energetico.
Il dispositivo, in realtà, è già stato provato, ed è riuscito a sintetizzare del cioccolato. La NASA avrebbe intenzione (secondo fonti non ancora confermate) di voler estendere questa tecnologia anche per coloro che sullo spazio non ci vanno. Questa notizia è sicuramente intrigante e futuristica, ma quello che non ho ancora spiegato è come avviene lo stampaggio dei cibi. Gli ingredienti devono soddisfare requisiti molto importanti: contenere i corretti apporti nutrienti ed essere a lunghissima conservazione. Questo ha portato i progettisti ad ideare delle polveri, che non dovrebbero deteriorarsi prima dei 30 anni, costituite da insetti, erba e alghe. Ripeto: la vostra pizza sarà composta da insetti, erba e alghe. Lascio commentare a voi la notizia, sperando di poter leggere un'accesa discussione sulla bontà delle barrette al cioccolato costituite da insetti polverizzati. Buon appetito!

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